Il Castelliere di San Polo è il più esteso, più intelligibile e meglio conservato di tutta l’area isontina ed è locato alle spalle dell’attuale ospedale. Indagato dal botanico e archeologo Carlo Marchesetti sulla fine dell’800, fa parte del gruppo di quattro imponenti castellieri ubicati a ridosso della città di Monfalcone.
Ben poco rimane visibile oggi di questo insediamento, un tempo protetto da una duplice cinta muraria alta fino a 5 metri: la cinta esterna era lunga 510 metri, mentre quella più interna 390 metri.
Gli scavi condotti dal naturalista triestino scesero fino alla profondità di 1,75 metri, e permisero di portare alla luce numerosi materiali: frammenti ceramici, ossa di animali, reperti in bronzo. Questi consentono di datare il castelliere tra il 1500 e il 500 a.C., ovvero tra il Bronzo Medio-Recente e l’età del ferro.
Lo stesso Marchesetti condusse ulteriori campagne di scavo, rinvenendo alcune sepolture di età romana, che confermano una ripresa della frequentazione del sito. Di rilevante importanza per la strategicità del luogo  la presenza ai piedi del castelliere di una grotta, probabilmente cancellata dalle vicissitudini belliche della Grande Guerra,  sul cui fondo scorrevano acque sotterranee, fondamentali per garantire la vivibilità dell’antico insediamento.

sul libro, l’argomento è trattato a pag. 43


This Castelliere is the largest in the Isonzo area. This is evidenced by the finds dating back to a period between 1500 and 500 BC. which consist of ceramic fragments, animal bones and bronze objects. The 5 m high and 5.10 m long city wall, still visible, makes it the best preserved in the entire Isonzo area.

Carlo Marchesetti