via Aquileia- Julia Emona

Tabula Peutingeriana.

Superato il ponte, la strada proseguiva sulla sinistra Isonzo in direzione dell’attuale località di Savogna. Ancora oggi una stradina di campagna, tagliata in due tronconi dal passaggio dell’autostrada A34, ne ricalca il tracciato (fig. 4)28. Quello che appare come un anonimo viottolo in mezzo ai campi, ancora negli anni ’40 del XX secolo era chiamato dai locali come “la strada di Napoleone”, la cui caratteristica più evidente era quella di conservare, a tratti, una peculiare selciatura composta da lastre di pietra, cosa che la distingueva da tutte le altre vie del paese.

Il percorso della strada in uscita da Aquileia è ricostruibile sulla base delle aree sepolcrali ai suoi lati.
Partendo da Monastero, percorreva l’attuale sedime che porta a Villa Vicentina (via Pedrata, per via della presenza del selciato romano) e raggiungeva Gradisca, probabile mutatio ad Undecimum sull’Itinerario Burdigalense (segnalati basoli romani a Gradisce fin gli anni’30).
Alla Mainizza sorgeva la Mansio P.s. da cui partiva la strada diretta a Forum Iulii
Passato il fiume, la strada costeggiava la riva sinistra del Vipacco fino ad Aidussina (Castra). A Merna (viottolo), la strada entrava nell’attuale Slovenia, dove forse v’era un miliario. Il limite amministrativo romano passava ben più a est: la strada, superata la Statio Fluvio Frigido (Hubelj), oltrepassava il crinale delle Alpi Giulie con due tracciati, uno erto ma diretto attraverso il valico di Pirio (Statio ad Pirum summas Alpes), l’altro attraverso il più agevole valico di preval.  Entrata in pannonia, la strada concludeva il suo tragitto a Lubiana (Iulia Emona).